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Autore Gocce d'acqua su pietre roventi di Francois Ozon
NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 05-08-2004 02:16  
La prima domanda del tutto personale che mi sorge è: che diavolo ha Leopold. Un uomo di 50 anni, che col suo presunto fascino fa cadere alle proprie braccia sia uomini che donne, un uomo fatale che ti intrappola nella sua spirale, ma al contrario delle solite prede, tu sei consapevole di essere caduto in trappola, sai che puoi uscirne quando vuoi, ma qualcosa ti trattiene, quello di Leopold è una presenza magnetica che ti tiene avvolto a lui nonostante sai benissimo che non ti ama, ma che ti usa solo per i suoi piaceri sessuali. Ed è questo quello che capita a Franz, un ragazzo di 20 anni “intrappolato” da Leopold.
Sembrerebbe forse un film che tratta d’amore, ma poi Ozon ci mostra chiaro e tondo che il segreto di Leopold è il sesso, il “mezzo” con il quale riesce a tenersi vicino le persone, per poi usarli come burattini. Tratto da un progetto del buon vecchio Fassbinder, Ozon riporta a galla Gocce d’acqua si pietre roventi in modo tipicamente teatrale, in cui le scene sono divisi per atti e in cui la staticità della messa in scena la fa da padrone, mantenendo un aria leggera quasi comica, nonostante la drammaticità del tema. La staticità crea sicuramente una rappresentazione elegante e raffinata, molto francese e a tratti sperimentale (interessante il balletto a metà film).
Ozon affronta così la gerarchia nei rapporti amorosi sadomasochisti, dove c’è il potente, colui che comanda (Leopold) e il debole, colui che subisce (Franz). Nella prima scena, o meglio, nel primo atto, li vediamo faccia a faccia: il giovane insicuro di sé e della vita che sembrerebbe quasi incontrare la sua guida, l’adulto consapevole del proprio potere, quello "equilibrato".
Tutto il film è ambientato nell’appartamento di Leopold, che ci viene mostrata da movimenti della telecamera sofisticate e delicate, inoltrandoci in questa gabbia, quattro mura che racchiudono un mondo a sé, il mondo della superficialità umana amplificata a mille, dove sono stati rinchiusi sotto la loro consapevolezza i protagonisti. Grazie a dio è solo un film.

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 07-08-2004 03:23  
Eddai, almeno tu cronenberg l'hai visto sto film vero?
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eh?

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 09-08-2004 17:02  

io lo vidi, ma francamente non mi è rimasto impresso più di tanto. Mi sembra che l'impostazione teatrale appesantisca il film più di quanto non sia funzionale, o espressiva, come invece nel successivo Otto Donne, in cui Ozon utilizza la compressione di spazi tempi e personaggi in maniera graziosa.
Quello che colpisce di più alla fine è il balletto, momento divertente ma abbastanza gratuito.. Forse verrà ricordato soprattutto come il primo assalto di Ludivine Sagnier, che intanto è diventata un sex symbol, agli ormoni del pubblico.

Non dico che mi sia dispiaciuto, ma nulla di memorabile (e poi mi aspettavo molto perchè mi avevano parlato di Sotto la Sabbia come di un capolavoro)

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La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili

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